La vicenda di Gesù nei “misteri del rosario” -II Misteri luminosi 38
38. Lo Spirito
Nei quaranta giorni di penitenza trascorsi nel deserto vicino a Gesù c’era il demonio ma c’era anche lo Spirito. Ora, nella crocifissione, durante la celebrazione del trionfo del demonio, dov’è lo Spirito? Gesù ne ha parlato, nelle confidenze che faceva ai discepoli dopo l’ultima cena, come del difensore della sua causa. Adesso le sue parole sono assai più fievoli, sconsolate, perché lo attanaglia l’impressione del totale abbandono da parte di Dio: «Perché mi hai abbandonato?». Eppure lo Spirito è ancora tanto presente in lui che egli può farne dono; nel momento del supremo compimento con la sua vita egli ritorna al suo Spirito al Padre e contemporaneamente consegna questo Spirito ai suoi: vicino alla croce la famiglia dei futuri credenti è rappresentata da Maria e dal discepolo amato e Gesù affida a loro quello Spirito che è stato il grande dono del Padre e sarà per sempre l’anima della vita e della testimonianza della famiglia dei discepoli. Non risuona il nome della chiesa, ma il grande dono che le dà vita e la rende feconda esce dal cuore e dalle labbra del Redentore morente. Veramente «tutto è compiuto», e da allora per sempre lo Spirito Paraclito dimostrerà attraverso la fede dei discepoli la “giustizia” di Gesù che va al Padre (cf Gv 16,9).
Letture bibliche I dono di Gesù morente sono enumerati soprattutto da Gv 19,28-30.
Intenzione Per quanti combattono per la loro fede.
Proposito Santo Spirito, anima dell’anima mia, concedimi una devozione intensa alla tua divina persona.
Opere citate
Ghiberti, G. (2016). LA VICENDA DI GESU’ NEI “MISTERI” DEL ROSARIO. Cantalupa: Effatà editrice.
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